Restaurato San Nicolò a Carpi, vertice del Rinascimento emiliano

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  • Autore Stefano Luppi  Data 26 novembre 2024

l Comune di Carpi (Mo), con 1,6 milioni, e la Regione Emilia-Romagna (con 2,1 milioni del «Programma Opere pubbliche e Beni culturali. Commissario per la ricostruzione Sisma 2012») hanno finanziato il restauro dell’importante Chiesa di San Nicolò, ubicata in una zona della città dove si ha notizia di un primo insediamento sacro deciso da papa Callisto II già il 29 gennaio 1123. Il devastante terremoto del maggio 2012 l’aveva messa seriamente in pericolo, causando danneggiamenti diffusi alle strutture murarie (particolarmente accentuati sul tiburio della cupola), alle torri campanarie, alle absidi e alle volte. I danni strutturali avevano a loro volta determinato quelli delle superfici decorate con lo sviluppo di fessurazioni e distacchi di intonaco e pellicole pittoriche.

L’intervento, iniziato nel 2021 e affidato alle imprese edili e di restauro Mulinari CostruzioniFalegnameria Carraro e Marmiroli Restauro, ha ovviato ai danni e prodotto un miglioramento sismico. Si è articolato in due appalti distinti dedicati rispettivamente alle opere edili e al restauro delle superfici decorate interneparamento murario e portico di facciata. In particolare, spiegano i restauratori, i lavori sono

«consistiti nel consolidamento estradossale delle cupole della navata centrale, nell’esecuzione di interventi di scuci-cuci e di ristilatura armata sulle murature in laterizio, nel rafforzamento delle strutture lignee delle coperture mediante sostituzione di componenti ammalorati, nell’integrazione con elementi lignei e metallici e irrigidimento dei piani di falda, nell’incremento della resistenza strutturale mediante elementi in carpenteria metallica nel caso del tiburio e delle torri campanarie. I lavori di restauro delle superfici decorate hanno riguardato invece le volte delle navate e dell’abside maggiore, le cupole della navata e del tiburio, le pareti delle cappelle delle navate laterali e la controfacciata e sono consistiti in interventi di riadesione della pellicola pittorica, consolidamento del supporto in intonaco mediante infiltrazioni, riparazione di fessurazioni mediante scuci-cuci, coli di malta e stuccature, pulitura e desalinizzazione, reintegrazione pittorica in “sottotono”». (….)

 

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