Nuove scoperte sul Blu Egizio 

Mercoledì 16 maggio 2018, h 13:30

Nuove scoperte sul Blu Egizio

Interviene: Marco Nicola, Conservation Scientist, Dipartimento di Chimica, Università di Torino; Adamantio srl

Il Blu Egizio è un pigmento comunemente associate all’Antico Egitto. È spesso considerato il primo pigmento sintetico e fu prodotto probabilmente già a partire dal 3000 a.C. in Egitto e poi diffuso in tutto il Mediterraneo. Il suo declino inizia con la caduta dell’impero Romano e sembra scomparire durante il Medioevo, anche se recenti scoperte qui illustrate ne mostrano un impiego più recente. Molte delle ricerche condotte sul Blu Egizio sono rese possibili da una innovativa tecnica di imaging chiamata VIL (Luminescenza Visibile Indotta), una tecnica completamente non distruttiva che identifica in modo univoco la presenza di Blu Egizio ed altri materiali con luminescenza visibile indotta. Recentemente si sta diffondendo un grande interesse per questo pigmento, soprattutto riguardo la sua nanostruttura, responsabile sia della luminescenza che della possibilità di essere preparato in fogli di dimensioni nanometriche.

Egyptian blue is a pigment usually associated with the ancient Egypt. It is often considered the first true synthetic pigment being produced probably since the 3000 BC and earlier. Its production process is linked to the borning process of making glass. Thanks to the power of Rome it spread over al the Mediterranean basin. The use of Egyptian blue declines after the collapse of the Roman Empire and the pigment seems to disappear during the middle ages. Recently some striking evidences of a later use of the pigment arise new interest among the community of conservation scientists. Many of the new findings of Egyptian blue were possible due to a novel simple technique of identification called Visible Induced Luminescence Imaging (VIL). VIL technique is a completely non destructive technique that can identify uniquely the presence of Egyptian blue and other visible induced luminescent materials. A great interest in Egyptian blue arise mainly by its nanostructure that is responsible for both the luminescence effect and the fact that the material can be prepared in silicatic nanosheets.

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