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La statua di Lisippo in questo momento si trova all’estero ma è stata esportata in modo improprio e, secondo la nostra legislazione, deve ritornare allo Stato italiano“: era già l’allora ministro della Cultura Alberto Bonisoli a chiedere, nel 2019, di riavere in Italia la splendida statua bronzea dell’Atleta vittorioso attribuita a Lisippo. L’opera era, ed è tuttora, esposta al J. Paul Getty Museum di Malibu, in California. La richiesta ufficiale arrivava a margine di una sentenza della Corte di Cassazione che aveva stabilito, l’anno prima, la proprietà italiana: il Getty si è rifiutato di restituire l’opera, facendo piuttosto ricorso alla Corte Europea dei Diritti Umani, a Strasburgo. La Corte, però, ha dato ragione all’Italia, confermando le pretese sull’Atleta e altre 15 statue greche.
L’Atleta di Lisippo
L’Atleta vittorioso – anche detto Atleta di Fano, Atleta che si incorona o Lisippo di Fano – è una scultura bronzea a grandezza naturale datata tra il IV e il II secolo a.C., attribuita su base stilistica allo scultore greco Lisippo o a un suo allievo. L’opera era stata pescata per caso da un peschereccio nelle acque adriatiche al largo di Fano, il 14 agosto 1964. In circostanze non chiarissime, il manufatto fu quindi acquistato dal Getty Museum nel 1977 per quattro milioni di dollari, diventando una delle opere di punta della collezione (dove è noto come Victorious Youth). Dopo pochi anni, si aprì una diatriba infinita.
L’auspicato ritorno dell’Atleta di Lisippo in Italia
“La Corte europea di Strasburgo ha riconosciuto con una sentenza inequivocabile i diritti dello Stato italiano. I giudici sono stati chiari al riguardo della proprietà della statua ‘Atleta vittorioso’, ritrovata nelle acque vicine alla costa marchigiana e poi trafugata all’estero. Proseguiremo con rinnovata determinazione la nostra azione per riaverla presto in Italia”, ha commentato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Certo, ancora non è chiaro dove finirebbe la statua: negli anni si è più volte ventilata l’opportunità di trovargli un posto nella stessa Fano, o nella Sala Morganti del Museo Civico o nella nuova Biblioteca Federiciana firmata da Mario Cucinella, ma ancora non c’è uno spazio pronto ad accoglierla. Per questo, altri hanno proposto di portarla in un centro più grande, magari a Roma, dove potrebbe trovare un posto all’interno del Museo dell’Arte Salvata.