«Stiamo lavorando al ministero per portare avanti il progetto e abbiamo sbloccato alcune criticità, tra cui anche il reperimento dei fondi necessari per l’apertura. Confidiamo che tutto avvenga nei tempi stabiliti – aggiunge Vacca – Il progetto Maxxi L’Aquila va avanti. Non lo abbiamo messo in piedi noi, lo abbiamo trovato già avviato e non c’è alcun elemento ostativo per la sua realizzazione. Anzi, parlando con gli interlocutori territorio, dal Comune alla Regione, tutti ci hanno confermato l’intenzione e la volontà di aprire il Maxxi». Il sottosegretario sottolinea inoltre che il Maxxi non sarà un progetto calato dall’alto. «Non sarà di certo una colonizzazione culturale e anche il Maxxi si è dimostrato aperto al fatto che debba essere una risorsa per il territorio, in stretta collaborazione con le istituzioni locali, a partire dal Polo museale passando per l’Accademia delle belle e tutte quelle che vorranno collaborare – prosegue il sottosegretario – C’è già un protocollo sulla questione e ora probabilmente ne firmeremo un altro. Sarà un’operazione culturale che farà crescere le istituzioni culturali del territorio. Sotto questo punto di vista abbiamo sempre mostrato massima apertura. Il Maxxi, inoltre, dovrebbe collaborare anche con il Festival degli incontri che ci sarà all’inizio dell’autunno all’Aquila». Nessun problema, quindi per le risorse da destinare al progetto.
«Abbiamo trovato i fondi per i prossimi tre anni per la fase di start up – aggiunge – Un milione all’anno per tre anni. Puntiamo alla consegna del palazzo entro l’estate e all’apertura del Maxxi entro dicembre». Riguardo alle oltre 300 opere di arte moderna e contemporanea che aspettano ancora una ricollocazione dopo il sisma, Vacca conclude: «La ricostruzione sta andando avanti e puntiamo a restituire prima possibile le sedi originarie a queste opere. Nel frattempo stiamo lavorando ad un progetto per tutte le aree del centro Italia colpite dai vari terremoti per rendere fruibili i depositi nei quali sono ospitate le opere temporaneamente, nella fase precedente la loro ricollocazione. Il Polo museale potrebbe quindi prendere in considerazione questa ipotesi nel tempo che servirà per ricostruire la sede originaria».
«Abbiamo trovato i fondi per i prossimi tre anni per la fase di start up – aggiunge – Un milione all’anno per tre anni. Puntiamo alla consegna del palazzo entro l’estate e all’apertura del Maxxi entro dicembre». Riguardo alle oltre 300 opere di arte moderna e contemporanea che aspettano ancora una ricollocazione dopo il sisma, Vacca conclude: «La ricostruzione sta andando avanti e puntiamo a restituire prima possibile le sedi originarie a queste opere. Nel frattempo stiamo lavorando ad un progetto per tutte le aree del centro Italia colpite dai vari terremoti per rendere fruibili i depositi nei quali sono ospitate le opere temporaneamente, nella fase precedente la loro ricollocazione. Il Polo museale potrebbe quindi prendere in considerazione questa ipotesi nel tempo che servirà per ricostruire la sede originaria».
© RIPRODUZIONE RISERVATA – Articolo tratto da “Il Messaggero”