Giovedì 17 maggio 2018, h 17:30
La valutazione del rischio sismico nel complesso della Galleria dell’Accademia di Firenze.
Un’applicazione sperimentale delle Linee Guida MiBACT per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale (2009-2013),
a cura di Giuseppe Giorgianni, con contributi di: Maria Agostiano, Vito Basile, Valentina Bonora, Massimo Coli, Alessandro Conti, Maria Teresa Cristofaro, Stefano D’Amico, Mario De Stefano, Maria Diodato, Lidia Fiorini, Giorgio Lacanna, Nicola Macchioni, Daniela Mignani, Maurizio Ripepe, Grazia Tucci. Altralinea Edizioni / MiBACT
Intervengono: Il Curatore Giuseppe Giorgianni del Segretariato Regionale MiBACT per la Toscana; Maria Teresa Cristofaro, Dipartimento di Architettura (DiDA) dell’Università di Firenze; Valerio Alecci, Dipartimento di Architettura (DiDA) dell’Università di Firenze; Emanuele Marchetti, Dipartimento di Scienze della Terra (DST) dell’Università di Firenze
La normativa antisismica ha visto nel tempo graduali affinamenti – legati sia all’evoluzione degli studi scientifici in materia, sia ai tragici eventi che con continuità hanno interessato recentemente il nostro Paese – fino a divenire parte integrante delle norme tecniche per le costruzioni. Ma per le peculiari esigenze del nostro straordinario patrimonio culturale, queste non possono coincidere con quelle riferite all’edilizia di più recente o nuova costruzione. Per risolvere tali criticità, con le Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale, predisposte dal MiBACT è stata definita una metodologia che, partendo da un’approfondita conoscenza del manufatto, permet¬ta di correlare le valutazioni qualitative proprie di un intervento su un bene storico di interesse culturale ai parametri quantitativi tecnici dell’ingegneria strutturale, definendo un giudizio di vulnerabilità che tenga conto sia delle esigenze di conservazione della struttura sia della sicurezza degli occupanti. La valutazione del rischio sismico effettuata sulla Galleria dell’Accademia di Firenze ne è un qualificato esempio applicativo, ponendo una particolare attenzione, oltre al contenitore, anche all’esigenza di conservare in sicurezza il suo mirabile contenuto storico-artistico.