di Andrea Galeazzi (*)
La pubblicazione del numero 100 di Kermes è un evento particolare con due forti congiunte valenze: il raggiungimento di un traguardo speciale e la presentazione di un contenuto altrettanto speciale.
Giungere a pubblicare 100 numeri della rivista è una meta di grande significato nell’editoria privata italiana di settore. Senza finanziamenti pubblici, libera da vincoli precostituiti di appartenenza, Kermes vive confrontandosi con le esigenze della comunità di riferimento; un’impresa editoriale basata sul rapporto con il pubblico: è facile comprendere la complessità, anche finanziaria, e quanto rappresenti l’essere giunti a questo numero della rivista.
Un traguardo da accreditare in consonanza con diversi protagonisti.
All’editore Lexis, nella persona di Lorenzo Armando, che ha rilevato la testata e creato il progetto culturale e imprenditoriale per pubblicare il centesimo Kermes, celebrazione della storia della rivista ma soprattutto inizio di una sua rinnovata continua presenza.
E all’attuale direttore commerciale, Orlando Bertucci, che avendo colto l’alto valore scientifico e le potenzialità di sviluppo del “progetto Kermes”, ha tessuto l’avvio della rivista alla sua nuova realtà editoriale.
Crediti, quelli sopra ricordati, che hanno trovato la loro possibilità d’essere in ciò che Kermes rappresenta: uno dei più autorevoli e qualificati punti di riferimento, in Italia e nel mondo. Valore prezioso, conseguente dall’attento e costante impegno del garante scientifico Giorgio Bonsanti e del comitato scientifico – Carla Bertorello, Andrea Fedeli, Alberto Felici, Cecilia Frosinini, Federica Maietti, Ludovica Nicolai, Lucia Nucci, Cristina Ordóñez, Joan Marie Reifsnyder, Nicola Santopuoli, Claudio Seccaroni – che hanno costruito insieme con la direzione editoriale la rilevanza scientifico culturale della rivista.
In una visione più generale, il riconoscimento più completo per il traguardo raggiunto va al dinamismo della comunità della conservazione che fornisce il senso fondante dell’impresa culturale Kermes.
Oltre l’orgoglio per il percorso fino ad oggi costruito, il nostro progetto è diretto verso il futuro. In questo spirito il fascicolo è arricchito con un contenuto del tutto speciale: “Attualità,
prospettive e sfide per il futuro”, 49 testimonianze d’autore che presentano i temi emergenti oggi e negli sviluppi in divenire della cultura della conservazione. Tali temi – senza perseguire
un’impossibile esaustività – offrono un articolato panorama e sono un invito all’approfondimento e al confronto.
Nel presentare una così vasta composizione di argomenti, è doveroso, oltre la norma, un particolare ringraziamento agli autori che hanno condiviso con convinzione il progetto, anche nella non facile ma necessaria richiesta sintesi di scrittura.
Fondamentale è stata la partecipazione degli organi scientifici di Kermes che si sono impegnati nella definizione delle tematiche, seguendone poi con cura anche la redazione.
Ne è nata una raccolta di grande respiro che offre oltre l’informazione tecnico scientifica anche il confronto di opinioni diverse, che di fatto oggi animano il settore e che gli organi scientifici, a prescindere dalle proprie posizioni, hanno voluto proporre al dibattito.
Per tracciare uno schema di orientamento alla lettura,i contributi sono stati raccolti in sezioni tematiche – Scienza della conservazione e scienza per la conservazione, Istanze metodologiche, Indirizzi operativi, Formazione, Nel mondo della professione –: rimane imprescindibile considerare quella naturale interconnessione tematica che caratterizza la cultura del settore ed estende spesso in modo significativo la rilevanza di un argomento ad ambiti specifici diversi sfumandone i confini.
Il continuo dinamico relazionarsi delle diverse aree pertinenti alla cura del patrimonio culturale è una grande possibilità e forza di crescita; augurandosi di apportare un sempre più fattivo contributo, Kermes continua e rinnova il suo impegno alla comunicazione.
(*) Direttore editoriale di Kermes.