Tratto dal “Giornale delle librerie”
I danni a seguito dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna a maggio del 2023 sono ingenti e investono diversi ambiti, tra i quali anche il patrimonio culturale. Da un anno a questa parte, i libri degli archivi storici compromessi di Sant’Agata sul Santerno – in provincia di Ravenna – e della Biblioteca del Seminario di Forlì, ma anche di Lugo e Faenza, sono stati messi in salvo all’interno di celle frigorifere, con il fine di preservarli dal deterioramento.
L’anno scorso, restauratori esperti hanno identificato nel freddo la soluzione per contenere i danni dell’acqua e del fango e così alcune aziende sono arrivate in soccorso. Tra queste Orogel, azienda cooperativa italiana attiva nel settore alimentare fondata a Cesena e con sedi in diverse zone d’Italia, colosso della surgelazione. In una parte della cella frigorifera di circa duemila metri cubi messa a disposizione dall’azienda, i documenti dell’archivio della Diocesi di Forlì, dell’archivio del comune di Castel Bolognese e della biblioteca Trisi di Lugo sono tuttora conservati a -25 gradi. I volumi sono ordinati e catalogati in circa 700 «bins», contenitori impilabili ad uso agricolo adibiti a stoccaggio, trasporto e conservazione in celle frigorifere dei prodotti ortofrutticoli.
Bruno Piraccini, presidente di Orogel, ha raccontato al Corriere di Bologna l’impegno da parte dell’azienda. «I nostri magazzini automatici a -25 °C sono utilizzati normalmente per lo stoccaggio dei nostri prodotti surgelati. Abbiamo però appreso, con sorpresa, che possono essere utili anche per conservare e ripristinare altri materiali, come i libri. Così abbiamo subito accolto la richiesta sopraggiunta dal Ministero della Cultura e dalle soprintendenze competenti e ci siamo attivati per riservare, all’interno del nostro magazzino automatico di Cesena, degli spazi dedicati alla conservazione di alcuni volumi, per salvare il nostro patrimonio culturale. Diciamo sempre che i nostri prodotti sono buoni per natura… e buoni per cultura. E anche in questo caso non poteva che essere così».
Il congelamento ha lo scopo di arrestare lo sviluppo fungino fino al momento del restauro poiché la carta bagnata, soprattutto con le alte temperature, diventa terreno fertile per la proliferazione di funghi e batteri. Non è ancora noto per quanto tempo i libri dovranno rimanere congelati: la fase di progettazione del restauro, infatti, richiede molto tempo, soprattutto per quel che riguarda i libri più antichi. Una volta scongelati, i volumi dovranno essere puliti e asciugati tramite il processo di liofilizzazione, che permette l’eliminazione dell’acqua con il minimo deterioramento possibile della struttura.