Il Corridoio Vasariano come al tempo dei Granduchi riaperto al pubblico

Notizia pubblicata sul sito Uffizi in data 20 dicembre 2024

Chiuso nel 2016 per consentire l’adeguamento alle norme di sicurezza, è stato interamente restaurato (l’ultimo intervento risale agli anni Novanta) e ora, al primo giorno utile consentito dalla fine dei cantieri, è di nuovo accessibile con un biglietto speciale: si entra dalla Galleria delle Statue e delle Pitture, si cammina nelle viscere di Ponte Vecchio e si esce dal Giardino di Boboli. Lungo circa 750 metri, fu realizzato dall’architetto Giorgio Vasari nel 1565: i regnanti lo usavano per raggiungere Palazzo Vecchio dalla loro reggia di Pitti indisturbati e senza correre rischi per la loro incolumità.

Riapre, il 21 dicembre, il Corridoio Vasariano degli Uffizi, chiuso dal 2016 per consentire la realizzazione di necessari interventi di adeguamento alle più recenti norme sulla sicurezza. Reso per la prima volta accessibile a tutto il pubblico, visitatori da ogni parte del mondo potranno quotidianamente godervi una passeggiata panoramica unica sopra il centro di Firenze; un percorso che, prendendo avvio da un apposito ingresso al primo piano dalla Galleria delle Statue e delle Pitture, li porterà a camminare sopra il Ponte Vecchio, in modo da raggiungere, di là dall’Arno, il giardino di Boboli e la reggia di Palazzo Pitti. Più che un viaggio, sarà un vero e proprio salto indietro nel tempo di quasi mezzo millennio, quando il Corridoio fu creato. Riportato oggi alla sua originaria nudità, si mostra al visitatore come un semplice “tunnel aereo”, lungo oltre settecento metri sopra il cuore della città, esattamente come appariva all’epoca in cui i signori di Firenze lo percorrevano per arrivare in brevissimo tempo a Palazzo Vecchio, indisturbati e sicuri, dalla loro dimora a Pitti.

 Il progetto di consolidamento e recupero per la riapertura del Corridoio Vasariano è stato realizzato da Uffizi e Soprintendenza e presentato nel febbraio 2019 dopo 18 mesi di studi, ricerche e indagini che hanno coinvolto decine di specialisti (oltre mille le pagine del programma, 201 i metri quadrati di elaborati realizzati, 23 le relazioni specialistiche redatte, 2435 fotografie, decine le prove e i saggi sui materiali compiuti). I lavori, per circa 10 milioni di euro – ai quali vanno aggiunto un milione di dollari donato nel 2023 dall’imprenditore statunitense Skip Avansino – sono partiti nel 2022, terminando nelle scorse settimane. L’ultimo restauro del Vasariano risale agli anni Novanta.

 Il nuovo percorso del Corridoio garantisce completa accessibilità per i disabili, con un sistema integrato di rampe, pedane ed ascensori che consentono l’agevole superamento di ogni dislivello lungo l’itinerario; è dotato di servizi igienici; ha una illuminazione a LED a basso consumo energetico ed è interamente videosorvegliato. Tra gli interventi principali previsti dal progetto, la realizzazione di nuove uscite di sicurezza. Tra queste – complessivamente cinque – una è stata ricavata all’interno del vano di un pilone dopo Ponte Vecchio, in Oltrarno, in corrispondenza di via de’ Bardi, e un’altra all’altezza del Cortile delle Cacce, nel giardino di Boboli. Il programma di interventi ha anche previsto operazioni di consolidamento strutturale (nell’ambito del piano di prevenzione antisismica) e il restauro degli interni: in particolare, intonaci, incannicciati, e il pavimento in cotto.

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli“Dopo otto anni di attesa, la riapertura del Corridoio Vasariano restituisce a Firenze e all’Italia un capolavoro nel capolavoro. Il ‘passetto fiorentino’, infatti, realizzato dal genio di Giorgio Vasari per collegare la residenza medicea di Palazzo Pitti alla sede del governo di Palazzo Vecchio, offre una passeggiata panoramica mozzafiato nel cuore di una città senza eguali. Grazie agli interventi di consolidamento strutturale e restauro, alla sapienza e maestria dei restauratori, alla professionalità delle maestranze, il tutto coordinato da Uffizi e Soprintendenza, il Corridoio è nuovamente a disposizione del pubblico. Accessibilità, sicurezza e sostenibilità energetica contraddistinguono un itinerario che, nella sua complessa stratificazione storico-urbanistica e monumentale, consente di ammirare Firenze in tutto il suo splendore”.

 Il direttore degli Uffizi Simone Verde“Mantenendo un impegno preso con i cittadini l’indomani dell’insediamento, il Corridoio Vasariano riapre entro la fine del 2024 al pubblico. Per il Complesso degli Uffizi si tratta di un momento di strategica importanza che permette di ricucire, anche nella sua fruibilità, l’unitarietà della sua storia monumentale e collezionistica. Dal 21 dicembre, infatti, i visitatori che vorranno farlo potranno passare da una parte all’altra dell’Arno, apprezzando in tutta la sua tentacolare estensione la vastità, la coerenza e la ricchezza della cittadella medicea del potere e delle arti. Questa apertura, infatti, va di pari passo con l’opera sistematica di riqualificazione e di ricomposizione museale in corso e che vede concentrate allo stesso livello cure sia sul complesso vasariano degli Uffizi che su Boboli e Palazzo Pitti”.

COME SI VISITA IL CORRIDOIO VASARIANO

 Al Corridoio Vasariano si accede acquistando il biglietto della Galleria degli Uffizi con un supplemento speciale, al prezzo complessivo di 43 euro. E’ obbligatoria la prenotazione. Il biglietto Uffizi-Vasariano permette a coloro che fissano la visita al Corridoio di entrare due ore prima agli Uffizi per visitare il museo. E’ anche possibile, per chi abbia già un biglietto della Galleria degli Uffizi, aggiungere in un secondo momento il supplemento per il Vasariano al costo di 20 euro, qualora vi sia spazio negli slot di accesso al Corridoio previsti per il giorno della visita in Galleria (in un orario successivo a quello indicato per l’ingresso in museo). Restano valide le gratuità e le riduzioni previste dalla legge. Al Vasariano si accede dal martedì alla domenica, all’orario prenotato, un gruppo alla volta, per un massimo 25 persone (più due addetti del personale in veste di accompagnatori), dallo spazio antistante la Cappellina Veneziana (sale verdi della pittura veneta) al primo piano della galleria. Il primo gruppo della giornata potrà visitare il Corridoio alle ore 10,15, l’ultimo alle 16,35. Il Corridoio è percorribile solo in direzione Uffizi-Giardino di Boboli: si uscirà dalla porta di fianco alla Grotta Buontalenti, per essere accompagnati all’uscita dal cortile di Palazzo Pitti. Non sarà possibile prenotare più di 5 ticket per volta, anche per date diverse. Sul biglietto ci sarà un link di collegamento alla mappa con il percorso per raggiungere il varco di accesso al Corridoio; un QR code per visualizzarla è stato incluso anche nella cartellonistica predisposta in Galleria.

IL CORRIDOIO VASARIANO, CENNI STORICI

 Progettata da Giorgio Vasari per consentire ai Granduchi di muoversi in sicurezza dalla loro residenza privata di Palazzo Pitti alla sede del governo in Palazzo Vecchio, questa via aerea ancora oggi unica nel mondo, fu realizzata per iniziativa del Duca Cosimo I de’ Medici nel 1565 in occasione del matrimonio del figlio Francesco con Giovanna d’Austria. Gli ospiti della casa d’Asburgo al seguito della principessa avrebbero dovuto rimanere letteralmente stupiti da questo passaggio aereo sopra la città; i lavori per la sua costruzione durarono appena cinque mesi. Il percorso totale è di circa 750 metri a partire dagli Uffizi, fino all’uscita accanto alla Grotta del Buontalenti nel Giardino di Boboli. In questo tratto il Corridoio sorpassa le vie, costeggia l’Arno e lo attraversa, entra nei palazzi, gira intorno alla Torre de’ Mannelli, si affaccia nella Chiesa di Santa Felicita, in un susseguirsi di scorci panoramici sulla città che permette di catturarne tutta la bellezza. Sia il complesso degli Uffizi che il Corridoio si inquadravano nel progetto più ampio di risanamento del quartiere, povero e malfamato (e per questo detto al tempo “di baldracca”) che si estendeva fra Palazzo Vecchio e l’Arno. Le qualità di Giorgio Vasari architetto e urbanista si rivelarono appieno in tutte queste imprese per il giovane Cosimo I, prima duca e poi Granduca di Firenze e della Toscana. Pur concepito come spazio destinato alle magistrature di governo, il palazzo degli Uffizi già si apprestava a divenire museo, anzi prototipo per tutti i musei a venire, e palazzo Pitti, acquisito con i denari portati in dote da Eleonora di Toledo, giovane sposa di Cosimo I, ampliato e dotato di grande giardino, si preparava a diventare reggia medicea. Non casualmente, infine, il “corridore” del Vasari è detto “passetto” fiorentino. Infatti, per la sua realizzazione il duca e l’architetto si ispirarono al celebre passaggio, il passetto appunto, costruito durante il papato di Alessandro V (1415-17) a Roma, che mette in comunicazione il palazzo del Vaticano con Castel Sant’Angelo, noto per aver salvato la vita a papa Clemente VII, al secolo Giulio de’ Medici, riuscito a fuggire all’esercito di Carlo V durante il sacco di Roma del 1527 proprio usando questo passaggio segreto. Ma è ispirato anche al celebre “corridore” bramantesco costruito nel 1505 per collegare i Palazzi Apostolici Vaticani con il Casino del Belvedere di Innocenzo VIII. Dopo quello di Firenze, è da ricordare il caso di Parigi, dove la finalità perseguita era la medesima: unire spazialmente il cuore politico-istituzionale alla dimora dei sovrani attraverso un passaggio coperto che servisse anche da luogo di allestimento delle collezioni reali, proteggendo la monarchia dal pericolo di attentati e colpi di Stato. Il primo passo che porterà alla nascita della Grande Galerie del Louvre è di poco precedente al marzo 1565, nello stesso anno della costruzione del Corridoio fiorentino: se ne ha traccia in una lettera che proprio in quei giorni Caterina inviò al cugino Enrico I, duca di Montmorency, futuro maresciallo di Francia e responsabile delle costruzioni monarchiche, in cui la regina lo prega di “dare ordine, seguendo ciò che il Re mio figlio ha scritto, perché si cominci a includere l’edificio delle Tuileries dentro la cinta muraria della città, poiché non si potrebbe farmi cosa più gradita che tenermi al corrente delle opportunità che si apriranno da questo cantiere”.

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