Il Museo Archeologico di Priverno, sabato 7 dicembre presenta : “Gioielli d’arte fra mito, storia e archeologia”, un evento per inaugurare la mostra #largentocomenonloavetemaivisto, visitabile dal 7 dicembre al 13 gennaio 2020, che vede l’esposizione della collezione di veri e propri gioielli scultura, ideata e realizzata dai Maestri orafi Silvia e Luciano Scramoncin per Fontana Gioielli…
Un tempo avevo un peso sulla testa…
Pensavo fossero i pensieri,
poi mi accorsi che mentre scorrevano impetuosi, quel peso restava lì ancorato e non mollava la presa.
Era la forza del potere che per un uomo contraddittorio come me stava stretto…
Detestavo i festeggiamenti, mi dedicavo con passione allo studio della storia e mai avrei voluto essere Imperatore. Allora mi accorsi che quel peso era la forza della corona che gravava metallica sulla fronte, così decisi di toglierla lasciando un vuoto indelebile, perché da quel giorno, scomparse per sempre.
Oggi al Museo di Priverno, che è la mia nuova casa, tanto calda e accogliente, dove vivo finalmente libero con mia zia Livia, l’imperatrice che fu diva, e mia moglie Agrippina,
i miei custodi hanno scelto di colmare quel vuoto regalandomi “gioie”..
Il Museo Archeologico di Priverno, sabato 7 dicembre presenta : “Gioielli d’arte fra mito, storia e archeologia”, un evento per inaugurare la mostra #largentocomenonloavetemaivisto, visitabile dal 7 dicembre al 13 gennaio 2020, che vede l’esposizione della collezione di veri e propri gioielli scultura, ideata e realizzata dai Maestri orafi Silvia e Luciano Scramoncin per Fontana Gioielli.
“Gioielli d’arte fra mito, storia e archeologia” si immerge nel percorso e nelle tematiche del Museo Archeologico di Priverno in diversi aspetti, assai significativi. Se il racconto dell’antica Privernum nel Museo non può prescindere con un iniziale richiamo alla mitica CAMILLA, l’eco diventa ancora più forte con l’acquisizione della scultura-gioiello, ideata e realizzata dall’artista Giovanna Campoli, dedicata a Camilla, simbolo del MITO ritrovato e di un’identità che ci appartiene. Il gioiello di Camilla impreziosirà il percorso del Museo così come tanti altri oggetti che sono stati recentemente esposti e che hanno aggiunto un altro tassello alla STORIA di Privernum. Nel corso della mostra, infatti, sarà presentato uno degli ultimi allestimenti: sistemate come in una vetrina di un gioielliere alcune importanti fibule di bronzo e d’argento di età arcaica. Sono spille che esprimono la moda del momento, che manifestano, con le loro diverse forme, il costume e il gusto delle popolazioni presenti nei nostri territori. Oggi, questi piccoli oggetti, sfoggiati con vanità dalle donne dell’epoca, sono elementi insostituibili per la ricostruzione della storia di Privernum. Infine, la presentazione di un ambizioso PROGETTO DI RESTAURO che dovrebbe consentire di riproporre una corona sulla statua in marmo dell’Imperatore Claudio, in un’innovativa ricerca di ARCHEOLOGIA. Questa scultura, che proviene dal teatro di Privernum, ha la particolarità di un vistoso incavo sulla testa, accompagnato da una serie di grossi chiodi sulle tempie, 12 in totale che lasciano immaginare un’originaria corona metallica; fatto, questo, decisamente raro, se non unico, nel campo della statuaria marmorea. Saranno i maestri orafi Fontana che con la loro professionalità ragioneranno su un prototipo che riesca a soddisfare la particolare fattura del pezzo antico.
Ed è in questa occasione che sarà allestita, all’interno del percorso museale, e per la durata prevista di un mese, la mostra di gioielli di alta oreficeria, #largentocomenonloavetemaivisto, nell’ambito della quale verrà presentato il suddetto progetto con una prima modellazione in cera a cura del Maestro Luciano Scramoncin. Una mostra che indirizza immediatamente ad immaginare qualcosa di inusuale nell’ambito dell’arte contemporanea dove gli autori vogliono far notare quale sia il rapporto plastico, strutturale, che esiste tra gioiello e scultura; in particolare come il gioiello nelle sue dimensioni ridotte sia capace di sprigionare energia al pari di una grande scultura, altresì come quest’ultima possa essere progettata ed ideata di grandi dimensioni, mantenendo l’energia creativa di scultura anche quando le dimensioni si riducono, portandoci ad immaginare come attraverso la sapiente conoscenza delle tecniche di lavorazione si possa oltrepassare quel concetto di oggetto artigiano, quale solitamente inteso il gioiello tradizionale e commerciale, elevandolo ad opera d’arte. Una mostra con vere e proprie opere d’arte contemporanea, da collezionare, nonché da indossare, immersi in una frizzante atmosfera di bollicine e dolci artigianali, prodotti, realizzati e donati per l’occasione dal gustoso staff del Ristorante “Romoletto”.