Basilica di San Petronio – La cappella della Santa Croce torna all’antico splendore

Tra i tesori che la Basilica di San Petronio custodisce si distingue la cappella della Santa Croce (già dei Notai) i cui lavori di restauro sono potuti iniziare grazie alla generosa donazione della Fondazione Famiglia Rinaldi e, dopo la sospensione dovuta al lockdown per contenere la pandemia da Covid-19, si prevede di poterla ammirare nuovamente entro la fine del 2022.

Uno degli elementi più significativi di questa cappella è costituito dalla magnifica vetrata eseguita fra il 1464 e il 1466 dal frate domenicano tedesco Jacob Griesinger (il beato Giacomo da Ulma), su disegno di Michele di Matteo.

L’intervento conservativo è tuttora in corso a motivo delle grandi dimensioni dell’opera d’arte ‒ da restaurare sia dal recto che dal verso e da proteggere con controvetrate ‒ e si sta svolgendo per fasi.

La prima, iniziata a novembre del 2017, ha comportato il restauro del rosone con il Cristo Risorto successivamente esposto in una mostra allestita in occasione della Pasqua del 2019. Quindi a partire dall’agosto del 2019 è stata restaurata la prima luce verticale assieme al sovrastante oculo con l’Angelo Annunciante, poi nel 2020, la seconda, e dallo scorso febbraio l’intervento sta procedendo sulla quarta luce verticale, smontata assieme all’oculo con la Madonna Annunciata. Per il completamento di questo impegnativo restauro rimane la terza luce.

Affiancano il restauro, eseguito da Studio Fenice snc con la direzione tecnico-scientifica dell’Arch. F.I. Pietrafitta (SABAP-BO), indagini diagnostiche effettuate da ISPC-CNR e IFAC-CNR di Firenze. La direzione lavori è di Cavina-Terra architetti.

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