L’Arabia Saudita inaugura ufficialmente il sito di Ad-Diriyah

Il 19 novembre l’Arabia Saudita riscopre orgogliosamente il suo passato e le sue secolari radici. A pochi km a nord-ovest dalla capitale Riyadh, nella fertile valle di Wadi Hanifa, sorge il sito di Ad-Diriyah dove nel corso del XV secolo trovarono per la prima volta sede stabile le nomadi tribù al Saud, da cui discendono gli attuali regnanti.
È qui che nel 1744, Muhammad Ibn Saud strinse la storica alleanza con il leader religioso Muhammad Ibn Abdul Wahab che dette vita alla riforma delle pratiche islamiche, nota come wahabismo, grazie alla quale ottenne il sostegno tribale e si mosse alla conquista della penisola arabica e delle città sante della Mecca e Medina.
La roccaforte Atturaif, costruita in suggestiva posizione dominante e difesa da potenti fortificazioni in mattoni crudi, comprendeva il palazzo reale, numerosi palazzi, moschee, mercati, un tesoro, un bagno, fattorie e pozzi.
Durante il XVIII e gli inizi del XIX secolo rappresentò un importante centro di potere e di commercio nonché di diffusione della nuova religione. Saccheggiata dagli ottomani nel 1818, abbandonata a favore di Riyadh, l’area restò sostanzialmente abbandonata fino al 2000, quando l’Autorità per lo sviluppo di Ad-Diriyah venne incaricata di realizzare un imponente progetto di restauro che mirava a trasformare questo insediamento, riconosciuto come patrimonio dell’Umanità, ma sconosciuto ai più, in una destinazione turistica di rilevanza internazionale.
Interamente restaurata nel rispetto di materiali e tecniche di costruzione originali, la cittadella fortificata è così diventata un modernissimo living museum dotato di un centro per l’accoglienza dei visitatori, viottoli ombreggiati, gallerie con esposizioni permanenti che vanno a costituire un vero e proprio sistema museale dedicato ai vari aspetti della cultura materiale e spirituale saudita (vita quotidiana, sistema militare, agricoltura,
architettura, religione, commercio, politica e governance).
Un’accurata segnaletica e ricostruzioni multimediali sono stati progettati per adattarsi alle esigenze del sito e raccontarne la storia ai visitatori.
Le caratteristiche case a corte sono state restaurate e ripropongono, come i tradizionali souk, performances, artigianato tradizionale e cibi caratteristici.
Gli spazi verdi e i giardini, di cui l’oasi di Ad-Diriyah è ricca, contribuiscono a rendere il luogo una piacevole oasi di tranquillità per la popolazione della vicina e caotica Riyadh.
La Goppion ha partecipato al progetto portando la sua esperienza all’interno di un gruppo di lavoro articolato e di respiro internazionale che ha riunito storici, museologi, urbanisti, exhibit designer, esperti di comunicazione, scenotecnici, specialisti delle nuove tecnologie multimediali e altre diverse professionalità, coordinate da ADA – Arriyadh Development Authority.
Articolato e complesso, il lavoro della Goppion è consistito nella realizzazione di vetrine per tutte le gallerie espositive presenti nel Museo. Si tratta di vetrine di varie tipologie e dimensioni, la maggior parte delle quali modulari (classi M) in modo da garantire al cliente flessibilità e componibilità differenti anche in futuro, oltre a numerose vetrine della classe

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