Il fondo Francesco Balilla Pratella, la Biblioteca “F. Trisi” e l’IBACN

E’ un’importante iniziativa di conservazione e valorizzazione quella intrapresa dalla Biblioteca “F. Trisi” del comune di Lugo e IBACN, l’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, che ci restituirà l’emozione di leggere, in versione restaurata, le lettere di alcuni corrispondenti, futuristi e non solo, del noto compositore ed etnomusicologo Francesco Balilla Pratella, attualmente custoditi presso la biblioteca Trisi. Un patrimonio che rivela lo spirito del tempo ed i fervori del movimento futurista. E’ grazie all’opera di Francesco Balilla Pratella, che Lugo diventa il fulcro del futurismo musicale, quando il compositore lughese, insieme a Marinetti, diede vita al  Manifesto dei Musicisti Futuristi (1910).

La Biblioteca “F. Trisi” di Lugo, le cui origini risalgono alla seconda metà dei Seicento, conserva un’importante collezione di manoscritti, lettere, bozzetti di scena originali appartenuti a Pratella, tra cui lettere di Filippo Tommaso Marinetti, fotografie con dediche autografe, come quella del pittore Umberto Boccioni ed altri importanti documenti.

La biblioteca Trisi ha ottenuto dallo stesso IBACN un importante contributo economico, pari a €14.000, attraverso una convenzione tra l’Istituto e il Comune di Lugo. Il costo complessivo del progetto è di €22.000 e tale importo servirà a sostenere le azioni di restauro, digitalizzazione, valorizzazione e comunicazione di questo patrimonio storico culturale.

La documentazione oggetto di intervento proviene dall’acquisizione del fondo Pratella, avvenuto nel 2001, presso la figlia del musicista Eda Pratella, scomparsa nel 2015. Si compone di una raccolta di 66 lettere, un album fotografico di famiglia, oltre 150 fotografie sciolte, due libri e diversi figurini ad acquarello e scenografie, dipinte ad olio su carta, raccolti in un album, interamente assemblato dallo stesso compositore sul quale ha apposto note autografe. I due libri riguardano la partitura dell’opera “L’Aviatore Dro – sogni” e il volume “La Musica futurista per Orchestra”, la cui copertina è stata disegnata dal pittore futurista Umberto Boccioni, appositamente studiata per il volume, che contiene, oltre ad alcune musiche futuriste di Pratella, anche i testi dei suoi manifesti futuristi.

Un restauro necessario, dato lo stato di degrado in cui versavano i documenti, importanti testimonianze storiche che attestano l’intenso scambio intellettuale intercorso tra Pratella e gli esponenti dell’avanguardia Futurista. Dalla consultazione dei materiali emerge la figura del noto compositore lughese ed anche l’importanza che egli attribuiva alla tradizione musicale del territorio, in particolare quella dei canterini romagnoli, ai quali il Maestro riconosceva una purezza coerente e scevra dai tecnicismi formali ricusati dal pensiero futurista.

 

Il restauro dei documenti del fondo Pratella è stato affidato alle mani esperte dei tecnici di un laboratorio specializzato nel restauro di carteggi e materiali appartenenti al ‘900, lo studio P. Crisostomi di Roma, poiché, contrariamente a quanto comunemente si pensa, i materiali cartacei appartenenti al ‘900 sono costituiti da fibre cartacee più fragili e complesse rispetto a quelli di epoca più remota. L’operazione includerà la digitalizzazione di tutti i documenti oggetto del restauro.

Il progetto verrà valorizzato attraverso iniziative di comunicazione affidate allo studio italo-giapponese Veronesi Namioka, esperto in tematiche antropologico-culturali. Un tratto, quello dell’Estremo Oriente, che caratterizzava il vissuto di Pratella. E’ grazie al suo entourage culturale, in particolare alla moglie giapponese del suo caro amico forlivese Antonio Beltramelli, intellettuale dell’epoca, se l’amore per la lirica italiana si diffonderà così febbrilmente dalla Romagna al Giappone.


Il comunicato stampa

 

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