La notizia riempie le pagine di molti giornali e siti.
Riportiamo quanto scritto su Arte magazine
L’Atleta vittorioso di Lisippo deve tornare in Italia. E’ quanto stabilisce la terza sezione penale della Suprema Corte, che in questo modo conferma la confisca disposta precedentemente dal gip di Pesaro, Giacomo Gasparini il quale aveva ribadito che la statua in bronzo del IV secolo a.C doveva ritornare in Italia, “ovunque si trovi”, respingendo l’opposizione alla confisca intentata dal museo americano.
Dopo un’udienza a porte chiuse, la Cassazione ha quindi rigettato il ricorso presentato dai legali del Getty Museum contro la decisione del gip italiano. Secondo i magistrati l’opera deve essere dunque riconsegnata all’Italia.
La scultura, ricordiamo, era stata ritrovata nel 1964 impigliata nelle reti di un peschereccio nel mare Adriatico, al largo di Fano. Nel 1977 l’Atleta venne acquistato per circa 4 milioni di dollari dal Getty Museum, ma i pm ritengono che questa sarebbe stata una procedura irregolare.
Sono diversi anni che la controversia va avanti. In passato il museo americano aveva ottenuto l’annullamento della confisca per vizi procedurali. Quest’ultima sentenza, le cui motivazioni dovrebbero essere depositate nelle prossime settimane, cambia decisamente la situazione. Ma come riporta l’ANSA “per il Museo Getty di Malibu, dove l’Atleta vittorioso è esposto, potrebbe aprirsi la strada di un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”.
Le reazioni alla notizia
Il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, scrive su Facebook: “Sono veramente contento che si sia finalmente chiuso questo iter giudiziale e sia stato riconosciuto al nostro Paese il diritto di recuperare un’importantissima testimonianza del nostro patrimonio. Questa notizia ci ricorda l’importanza dei beni per l’identità delle comunità e dei territori. Speriamo che la statua torni presto ad essere ammirata nei nostri musei e che le autorità Usa si attivino rapidamente per favorirne la restituzione”.
E’ invece pronta a preparare una rogatoria internazionale Silvia Cecchi, il magistrato che per 11 anni ha seguito direttamente la battaglia legale per la restituzione della preziosa statuetta in bronzo da parte del Getty Museum, ma prima si dovranno conoscere le motivazioni della sentenza. “E’ stato un processo molto complesso – ha spiegato Cecchi – durante il quale si sono intrecciati diritto civile, penale, internazionale privato, fonti normative sovranazionali”. La sentenza di ieri della Cassazione, che ha rigettato anche l’ultimo ricorso presentato dai legali della controparte americana, Gaito e Rimini, relativa all’ordinanza di confisca della statua emessa nel giugno scorso dal giudice Giacomo Gasparini, è stata accolta dal piemme pesarese con soddisfazione: “Si tratta di una notizia molto bella”, ha detto il magistrato, che ha voluto sottolineare anche “i meriti delle Cento Città”, l’associazione culturale che ha portato avanti l’esposto.
Grande gioia ha quindi espresso Tristano Tonnini, l’avvocato dell’associazione culturale le “Cento Città”, che ha commentato: “Ora vediamo se il Getty Museum manterrà la promessa di restituire il Lisippo, qualora fosse arrivato un provvedimento di confisca”. Il legale, però ipotizza che l’amministrazione del museo possa ricorrere a Strasburgo.
Vedi anche ArtNet:
Italy’s Supreme Court Has Ruled That the Getty Must Return ‘Victorious Youth.’ The Getty Says, ‘No’
Vedi anche “The Guardian”
Getty museum must return 2,000-year-old statue, Italian court rules
Vedi anche il comunicato stampa del Getty
Statement from Lisa Lapin, Vice President of Communications, J. Paul Getty Trust, Regarding Decision by Italy’s Court of Cassation on the Legal Ownership of the Victorious Youth