Lunedì 26 febbraio 2018, ore 15.00
Quarto incontro del ciclo “I Beni culturali tra valorizzazione, restauro e conservazione”
PROGRAMMA
Saluti e introduzione al ciclo di incontri
- Presiede Alessandro Roccati, Accademia delle Scienze
Intervengono
- Christian Greco, Direttore del Museo Egizio di Torino
La collezione dei sarcofagi del Museo Egizio - Alessia Amenta, Curatore del Reparto Antichità Orientali dei Musei Vaticani
I sarcofagi gialli e il Vatican Coffin Project - Ulderico Santamaria, Responsabile dei Laboratori Scientifici dei Musei Vaticani
Michela Cardinali, Direttrice dei Laboratori di Restauro del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale
Il protocollo del Vatican Coffin Project e l’importanza della diagnostica nello studio dei sarcofagi - Giovanna Prestipino, Restauratrice dei Musei Vaticani
Paola Buscaglia, Restauratrice del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale
Gli interventi di restauro sui sarcofagi gialli - Enrico Ferraris, Curatore del Museo Egizio
Tiziana Cavaleri, Laboratori Scientifici del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale
Nuove prospettive di ricerca sui sarcofagi di Epoca Tarda dagli scavi nella Valle delle Regine
Dibattito
Sala dei Mappamondi, via Accademia delle Scienze 6
Il Vatican Coffin Project è stato avviato nel 2007 dal Reparto Antichità Orientali e dal Laboratorio di Diagnostica per la Conservazione e il Restauro dei Musei Vaticani; scopo del progetto è studiare, attraverso le lenti combinate della diagnostica, del restauro e della ricerca egittologica, i sarcofagi del Terzo Periodo Intermedio (XXI-XXIV dinastia, 1076-722 a.C.), noti anche con il nome di Yellow Coffin e caratterizzati da un apparato decorativo di altissimo livello tecnico.
Il gruppo di ricerca vede impegnati il Louvre, il Rijksmuseum van Oudheden di Leida, il Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France, il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e il Museo Egizio di Torino, la cui collezione di sarcofagi è oggi in parte esposta all’interno di una suggestiva galleria affrescata che esplora la loro evoluzione tecnica nel corso del I millennio a.C.
I lavori del Vatican Coffin Project sono caratterizzati dalla condivisione, da parte di tutti i partecipanti, di un protocollo diagnostico che prevede analisi per immagini (luce visibile, fluorescenza UV indotta, fluorescenza UV in falsi colori, IR in bianco e nero a varie lunghezze spettrali, IR in falsi colori, luminescenza con illuminazione led monocromatica, radiografia digitale, ricostruzione 3D con luce strutturata), analisi puntuali senza prelievo (FT-IR, RAMAN, NMR, XRF, misure colorimetriche) e analisi con microprelievo (microstratigrafia su sezione lucida, mineropetrografia su sezione sottile, SEM-EDS, FT-IR in modalità ATR e mappatura 3D, RAMAN con mappatura, diffrazione RX, analisi cromatografiche CG-MS e HPLC, analisi micrografica del legno). I dati raccolti e condivisi puntano a caratterizzare le materie prime presenti negli strati pittorici e non pittorici dei campioni, svelando le conoscenze tecniche e tecnologiche utilizzate nella manifattura dei sarcofagi e, al contempo, ricomponendo la storia conservativa dei reperti e gli approcci più idonei al loro restauro.
Leggi la notizia sul sito dell’Accademia delle Scienze di Torino