Intervista esclusiva a Roberto Ciabattoni, il direttore operativo del ribaltamento del mosaico di Alessandro e Dario

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Oggi rincontriamo Roberto Ciabattoni, fisico, membro del GDL (gruppo di lavoro), al Mann di Napoli per conversare sul ribaltamento del mosaico di Alessandro Magno. Un’ opera d’arte, datata 100 a.C., trovata nel 1831 a Pompei, nella casa del Fauno e trasferita al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel 1843.

Ciabattoni, direttore operativo movimentazione e monitoraggio è già noto per le operazioni di restauro dei Bronzi di Riace, degli affreschi di Giotto nella Cappella Scrovegni, e del Satiro Danzante. Insomma, un curriculum lungo e ben nutrito. Ci racconta delle operazioni di ribaltamento del mosaico della Battaglia di Isso (città dell’ Anatolia), combattuta da Alessandro Magno, re dei Macedoni, contro il re dei Persiani Dario III. Operazioni complesse che hanno avuto esito positivo per entrare nel vivo del restauro.

Un équipe d’eccezione per i prossimi step del restauro composta da Amanda Piezzo, Antonio De Simone, Mariateresa Operetto, Manuela Valentini, Alessandro Lugari e Giovanni Cangi.

Com’ è avvenuto il ribaltamento ?

Le operazioni per il è ribaltamento (rotazione di novanta gradi sul fronte musivo, n.d.r.) del mosaico, sono state estremamente complesse in quanto parliamo di un “monoblocco” di 585 cm. per 341 cm. del peso, originariamente stimato di 7.600 kg. E di 1.800.000 tessere, dato anche questo stimato. Per effettuare questa manovra è stata progettata e realizzata una macchina che svolgesse questa operazione nel massimo della sicurezza ottenibile”.

Quanto tempo è durata l’operazione?
L’operazione di ribaltamento è durata circa tre ore, il montaggio, la messa in opera e la taratura della macchina, circa dieci giorni”.

Quali tecniche sono state utilizzate?

“Più che di tecnica possiamo parlare di utilizzazione di un “concetto”, ormai applicato in molti casi, sviluppato più di vent’anni fa in ICR. La metodologia impiegata è di diretta derivazione del metodo “Satiro”.
Quando parlo di metodo di Satiro, mi riferisco al Satiro danzante di Mazara del Vallo che fu trasportato oltre oceano (Giappone, n.d.r.) con un innovativo sistema di controforme rigide per appoggio e protezione. Anche per la sicurezza del mosaico sono state realizzate delle controforme che consentissero “l’appoggio” del fronte musivo su di una superficie rigida in grado di contenerla e proteggerla”.

Quali sono state le difficoltà dell’operazione di ribaltamento?

Le principali difficoltà sono state quelle di garantire un assetto costante, al mosaico, durante tutte le operazioni di ribaltamento. L’operazione prevedeva la movimentazione di un “sandwich”, di grandi dimensioni (poco meno di 20 mq)composto da materiali disomogenei, da una posizione verticale a una
orizzontale. È difficile spiegare i cambiamenti strutturali che si generano durante una movimentazione di  questo tipo ma è facile intuire che i movimenti troppo rapidi non fluidi e scoordinati, avrebbero potuto generare troppo gravi danni. Forse è utile fare un passo indietro per comprendere meglio le difficoltà di questa operazione. A luglio 2020 viene chiesto all’ ICR (Istituto Centrale del Restauro, n.d.r.) di collaborare al progetto di restauro e valorizzazione per il “Mosaico di Alessandro e Dario”. Il dottore Luigi Ficacci, all’epoca direttore dell’ICR, mi affidò l’incarico dello studio, per quanto di mia competenza, di metodologie da mettere in campo per le operazioni di manipolazione e movimentazione. Da subito mi sembrò chiaro  che, qualsiasi fosse stata la metodologia impiegata, sarebbe stata di primaria importanza avere un controllo in tempo reale ( monitoraggio) di tutte le operazioni che si sarebbero effettuate”.

Quali dati sono stati rilevati durante il monitoraggio?

“Il monitoraggio messo in atto prevedeva due piattaforme di controllo: la prima verificava la variazione dei carichi; la seconda le variazioni geometriche del “mono- blocco” costituito dal mosaico e il suo supporto. In buona sostanza, da quando è iniziata la rotazione, tutti i passaggi (distribuzione del carico, allineamenti, flessioni) sono stati verificati e, all’occorrenza, corretti in tempo reale”.

Quali saranno i prossimi passaggi di monitoraggio durante il restauro?

“Parte del sistema di monitoraggio, il reticolo a fibra- ottica posizionato nell’interfaccia tra controfirma e superficie musiva, sarà attivo per tutto il tempo degli interventi che riguarderanno il retro del mosaico. Qualsiasi variazione dovesse avvenire sul fronte, in corso d’opera, sarà subito segnalata e quindi consentirà di intervenire tempestivamente al ripristino delle condizioni ottimali”.

Come avverrà il riposizionamento del mosaico?

“Questa risposta è facile: verranno ripetute le stesse operazioni messe in atto fino ad ora ma … al contrario”.

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