Pubblicato – e riportato con modifiche – su QA – Turismo Cultura & Arte 16/05/2022 Filomena Merola
Video online sul canale YouTube Ministero della Cultura, disponibile a questo link: https://youtu.be/XenGQhmgPRE.
Il mundio era esercitato dal mundoaldo, in genere un parente maschio della donna (marito, fratello, anche un figlio minorenne nel caso di una vedova); senza l’approvazione del mundoaldo, gli atti giuridici della donna non erano validi. L’istituto del mundio proviene dal diritto germanico che poneva la donna in condizione fortemente subalterna all’uomo; nell’editto di Rotari, col quale questo re mise sulla carta i principi del diritto longobardo, è ribadita l’impossibilità giuridica della donna di liberarsi dal mundio.
Un codice estremamente prezioso, ornato di oro e lapislazzuli, che dimostra la ricchezza e l’autorità esercitata da questa donna; una donna che non accetta la posizione di sudditanza che la società del tempo le imponeva, ma che si fa ritrarre insieme al marito, sottolineando la condivisione e la partecipazione al potere con il suo consorte.
«In tutti gli archivi del Mondo occidentale è possibile accedere alla documentazione, proprio perché gli archivi sono un sinonimo di libertà, di accesso del cittadino nelle stanze del potere», spiega il Direttore.