Tratto dalla pagina Facebook della Scuola dell’ICR
L’intervento conservativo del Monumento ai caduti della Prima e della Seconda guerra mondiale, collocato sulla Torre Civica di Amatrice, si inserisce in un più ampio intervento di miglioramento sismico, consolidamento e restauro dell’intera Torre Civica, diretto dall’Ufficio del Soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016, in seguito ai danni subiti dal terremoto.
Il monumento è costituito da un’aquila in bronzo che sovrasta le lastre lapidee con i nomi dei caduti. L’intervento conservativo sull’aquila è stato effettuato nel Laboratorio di Restauro dei Manufatti Metallici dell’ICR – Francesca Angelo, Stefano Ferrari, Antonella Di Giovanni – mentre l’intervento sulle lastre lapidee è stato svolto in situ dagli allievi del I anno della SAF di Matera, coordinati dalle docenti Eleonora Gioventù e Luisa Rosato.
Le due lapidi commemorative dei caduti della Prima e Seconda guerra mondiale di Amatrice sono collocate sul prospetto della Torre Civica che affaccia su corso Umberto, strada principale del centro storico.
Nella sua “prima” versione risalente agli anni ’20, l’opera, realizzata dallo scultore abruzzese Ermanno Natali, era costituita da un’unica lastra di marmo con i nomi dei caduti amatriciani della Prima guerra mondiale, sormontata dall’aquila in bronzo.
Successivamente, negli anni ’50, è stata aggiunta una seconda lastra, delle stesse dimensioni della prima e con una decorazione simile, per ricordare anche i caduti della Seconda guerra mondiale.
Nel momento in cui l’aquila è stata ribaltata e posizionata con il retro a vista, è stata riscontrata in prossimità della sua zampa sinistra, la firma “E. Natali”, riferita all’autore dell’opera.
Il Monumento non ha subito danni in seguito agli eventi sismici che si sono succeduti dal 2016. Tuttavia, per poter realizzare le opere provvisionali di messa in sicurezza della Torre Civica, l’aquila è stata rimossa a cura del Comune di Amatrice e conservata presso un deposito temporaneo.
Le lapidi sono state, invece, protette in situ con una pannellatura in legno.
Foto: courtesy of Dott. Stefano Ferrari (restauratore ICR) – Dott. ssa Eleonora Gioventù (restauratrice ICR) – Ing. Maria Agostiano (Responsabile Unico del Procedimento – Direzione Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale)